Penso sia nota a tutti la presenza al Santuario di S. Maria del Monte sopra Varese del cosiddetto “Mostro di Breno”, cioè dei resti di un coccodrillo portati lassù dagli abitanti del comune malcantonese che lo avevano catturato nei loro boschi. Non conosciamo l’anno in cui ciò è accaduto, ma se si considera che la prima documentazione della sua presenza risale al 1739, quando era già “famoso”, possiamo immaginare che la vicenda risalga al Seicento o al più tardi agli inizi del Settecento.
“ Da questa banda aquilonare si apre un andito correlativo alla piazza tutto scalpellato nel sasso. Quivi sospeso in alto si ammira il Lucertolone famoso; cioè il cuojo squamoso di un mostro terribile; il quale nacque ne’ prossimi laghetti palustri, e melmosi. Egli è di lunghezza sette cubiti(oltre tre metri), vestito di grosse squame cerulee, con quattro piedi corti, e ritorti a modo di Lucerta, con ceffo, e codazzo da Coccodrillo”.
(Niccolò Sormani, Il Santuario di S. Maria del Monte sopra Varese, Milano, 1739, p. 67-68).
La vicenda è stata sia tramandata oralmente fino ai nostri giorni sia fissata in molti racconti, ciascuno con varianti proprie.
“Questi resti hanno una tradizione che si tramanda esattamente ed incontrastata tra i Valligiani del Mal Cantone (Svizzera – Canton Ticino) e particolarmente tra gli abitanti di Breno i quali, sul finire del secolo, catturarono questo anfibio. La tradizione afferma e sostiene che questo animale sia fuggito dalle acque del Lago Maggiore o Verbano e, trovandosi sperduto in questa vallata, di notte, emetteva tali grida che le mucche morivano per lo spavento. I valligiani concertarono di catturarlo, ma nessuno azzardava avvicinarglisi. Un giorno un tale di Breno (il cui nome la tradizione non ricorda) propose di ucciderlo e (se riusciva) di portarlo come trofeo al Santuario del Monte di Varese dove, ogni anno, quel popolo si recava processionalmente. Così avvenne: quel giovane armatosi di coraggio e di fede decise il giorno della audace impresa e, accostatosi ai SS. Sacramenti, si recò, con tutto il popolo, nel fondo della valle. Appena scorse il mostro brandì un tridente e, allorché il mostro aperse le fauci per emettere il suo grido, glielo cacciò in gola causandogli la morte. Impadronitosi allora dello strano animale, il popolo di Breno lo portò al nostro Santuario e lo offerse alla Vergine come ex voto e trofeo di sua vittoria. Questi fu collocato sopra un’alzata, sotto la galleria antistante alla porta orientale della Basilica, ove rimase fino all’anno 1902, anno in cui fu costruito il Museo del Santuario, nel quale attualmente si trova. Queste le notizie che ho potuto, personalmente, raccogliere in luogo le quali sono registrate pure nella cronaca del Santuario”.
(Costantino Del Frate, S. Maria del Monte sopra Varese, Chiavari, 1933, pp. 183 – 184).
I pellegrinaggi al Santuario: una storia antica
La processione cui si fa cenno ha in realtà origini assai antiche. I documenti dicono infatti che già nel XII secolo molte comunità dell’attuale Cantone Ticino (dal Malcantone al Mendrisiotto alla Carvina alla bassa Valmaggia) recavano in dono al Santuario beni in natura, ricevendone in cambio pane e vino.
Salviamo il mostro?
Quest’anno il Museo Baroffio, che lo custodisce, ha deciso di esporre la teca contenete i resti del mostro.
Come risulta evidente dall’immagine, l’animale è in pessime condizioni, ma un opportuno restauro potrebbe ridargli l’aspetto originale. La direzione del Museo ha chiesto un preventivo dei costi a Ermanno Bianchi, del laboratorio di tassidermia del Museo di storia naturale di Milano. Con 3000.- € (+ IVA) è possibile compiere un intervento scientificamente corretto.
Il piccolo gruppo di malcantonesi che recentemente ha visitato il Museo Baroffio con la guida esperta della direttrice, dott.ssa Marazzi, ha pensato di lanciare una raccolta di fondi per sostenere il restauro del coccodrillo, coinvolgendo nell’operazione il Museo e la Fondazione Malcantone.
Si vorrebbe in questo modo tenere vivo il ricordo dell’antica tradizione del pellegrinaggio e di una singolare manifestazione di religiosità popolare, riallacciando un solido legame con il santuario di S. Maria del Monte di Varese.
Chi volesse sostenere il restauro può inviare qui il proprio contributo, indicando “Restauro mostro di Breno” come motivo del versamento.
Associazione Museo del Malcantone
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